Le ricerche sull’efficacia della psicoterapia sono oggi numerose e concordano su un punto: la psicoterapia funziona. I dati mostrano che, in media, una persona che intraprende una terapia sta meglio del 75-80% delle persone che non ricevono alcun trattamento. Inoltre nei disturbi in cui è indicato anche l’uso di farmaci — come ad esempio nella depressione maggiore o nei disturbi d’ansia più gravi — gli studi confermano che la combinazione di psicoterapia e trattamento farmacologico produce risultati migliori e più stabili nel tempo rispetto ai soli farmaci. In molti casi, la terapia aiuta anche a ridurre le ricadute e a favorire una gestione più consapevole dei sintomi.
Da molti anni la ricerca scientifica cerca di rispondere a una domanda cruciale: che cosa rende efficace una psicoterapia? Gli studi condotti da autori come Michael Lambert e John Norcross hanno mostrato che il successo di un trattamento non dipende solo dal modello teorico o dalle tecniche impiegate né solo dalla “bravura” del terapeuta, ma da una combinazione di fattori comuni che attraversano tutti gli approcci. Tra questi, i principali sono:
- Alcune caratteristiche del cliente, come la motivazione, le risorse personali, la rete di sostegno e le condizioni di vita, la capacità di essere resiliente;
- La relazione terapeutica, intesa come fiducia, empatia, buona comunicazione e collaborazione reciproca;
- L’esperienza del terapeuta e la padronanza delle tecniche e del proprio modello teorico, che forniscono coerenza e strumenti operativi;
- Le aspettative e la speranza di cambiamento, che sostengono la motivazione ed il perseguimento degli obiettivi;
- Gli eventi esterni alla terapia, che possono interferire o favorire il processo di crescita.
Questa visione fondata sui fattori comuni alle terapie “che funzionano” ha rivoluzionato il modo di intendere la psicoterapia. Da qui nasce l’idea di una terapia ‘più precisa’ (Precision Therapy), un’evoluzione che punta a costruire percorsi realmente personalizzati ed efficaci: la terapia viene adattata alla persona, non la persona al modello, in funzione dei fattori realmente efficaci sopraelencati.
La “terapia di precisione” invita il clinico a monitorare continuamente l’andamento del percorso, valutare l’efficacia delle proprie scelte e modificare la direzione quando necessario. È un approccio dinamico che integra intuizione, esperienza clinica e dati osservabili per massimizzare l’impatto del trattamento.
Un buon terapeuta, in quest’ottica, non si limita a seguire un protocollo ma, anche attraverso la tecnica, coltiva una relazione viva, osserva, misura, riflette e aggiusta il percorso, proprio come un artigiano che affina continuamente il proprio lavoro.
Infine, al di là dei proclami e di alcuni studi non pienamente validi sul piano delle conclusioni, la ricerca è chiara: non esiste un modello superiore agli altri, né una corrispondenza certa tra una categoria di sintomi e uno specifico approccio terapeutico. Ciò che conta davvero, se si vuole ragionare su ciò che viene dal modello di riferimento, senza del quale ovviamente non si potrebbe neanche lavorare, è l’esperienza del professionista nell’utilizzarlo con competenza e flessibilità, agendo con consapevolezza sui fattori che la scienza ha dimostrato essere realmente efficaci.
Le domande guida che possono accompagnare il terapeuta, formato ed esperto nel suo modello, mentre segue il suo progetto terapeutico, se vuole divenire più efficace, sono le seguenti:
- come migliorare la qualità della relazione terapeutica, l’empatia e la comunicazione?
- come sostenere la motivazione del paziente? come proteggerla dagli urti e dai fallimenti?
- come spronarlo alla resilienza? da quali esperienze e capacità cominciare?
- come utilizzare al meglio le sue risorse personali? come reperirne altre, se serve?
- come sostenere le sue aspettative sulla terapia e sulla guarigione, o come spronarlo a modificarle, se inadeguate?
- come aumentare il bagaglio delle mie esperienze e conoscenze di terapeuta? sia in generale sia rispetto ai problemi e sintomi che il paziente mi porta?